Bollettini ingannevoli

Le richieste di pagamento tramite bollettini postali sono iniziative commerciali private, del tutto estranee all'attività istituzionale della Camera di commercio di Bergamo ed i versamenti richiesti non sono obbligatori bensì legati all'adesione ad una proposta commerciale (nell'esempio a capo il fine è l'inclusione del nominativo dell'impresa in siti internet o cataloghi online a fini pubblicitari).

esempio di bollettino ingannevole

In occasione dell'iscrizione al Registro imprese o nel periodo di versamento del diritto annuale, vengono spediti bollettini ingannevoli con diciture che possono far credere di essere inviati dalla locale Camera di commercio (es.: "C.C.I.A.A. Camera di commercio industria artigianato agricoltura") o con frasi che richiamano obblighi di pagamento alle imprese iscritte alla Camera di commercio (quali, ad esempio: "Registro telematico imprese", "Casellario unico telematico imprese", "Elenco delle ditte", "Registrazione marchi / brevetti in database privati", "Iscrizione al portale e rilascio di certificato di adesione", ecc.).

Il diritto annuale non si paga tramite bollettino postale o bonifico bancario ma esclusivamente con:

  1. addebito in conto Telemaco;
  2. modello di pagamento F24;
  3. piattaforma online PagoPA.

Iniziative dell'Autorità Antitrust

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha messo a disposizione un vademecum dal titolo Io non ci casco! Bollettini e moduli ingannevoli (pdf), quale utile strumento divulgativo a favore delle imprese contro i raggiri commerciali posti in essere ai loro danni. Per chi volesse segnalare presunti casi di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e occulta sono disponibili il numero verde 800 166 661 e il sito www.agcm.it.

Ultima modifica: Martedì 25 Agosto 2020