Sviluppo locale

Mercoledì 19 Luglio 2023

Sono diventate un elemento strutturale della nostra economia: un’impresa su dieci è straniera

Sono aumentate nel decennio che va dal 2013 al 2022 le imprese straniere attive a Bergamo, al contrario delle imprese totali, che hanno avuto una dinamica complessivamente decrescente. A fine dicembre 2022 le imprese straniere attive a Bergamo erano 8.772, circa l’11% delle imprese totali, che è una quota comunque inferiore rispetto alle corrispondenti in Lombardia e in Italia.

Un calo delle consistenze si è registrato invece dal 2021 al 2022 e per le imprese straniere è stato particolarmente forte. Infatti se le imprese totali sono diminuite del 2%, quelle straniere sono scese addirittura dell’8%. Dietro questo fenomeno si possono individuare due cause: da un lato, la normalizzazione delle iscrizioni e delle cessazioni dopo la pandemia; dall’altro, l’avvio della pulizia degli archivi che ha spazzato un buon numero di posizioni inattive.

Le iscrizioni di imprese straniere nel 2022 sono state 1.072 - in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente - e rappresentano il 21% delle iscrizioni totali. Le cessazioni, circa il 16% delle cessazioni totali, sono state 1.831, ma di queste 1.143 sono avvenute d’ufficio. Più della metà delle cessazioni di imprese straniere è quindi avvenuta d’ufficio, mentre per il totale delle imprese questa quota è stata di circa un terzo del totale.

Il tasso di natalità delle imprese straniere risulta pari all’11% nell’ultimo anno, di poco inferiore a quello della Lombardia, ma superiore a quello nazionale. Per il totale delle imprese, invece, questo tasso è stato pari al 5,4%. Fino al 2021 entrambi i tassi sono andati calando, ma nel 2022 il tasso delle imprese straniere ha registrato una crescita di quasi due punti percentuali.

Il tasso di mortalità delle imprese straniere, escludendo le cessazioni d’ufficio, è stato pari al 7% nel 2022, superiore a quelli regionale e nazionale. Come per il totale delle imprese, la curva decennale mostra nell’ultimo triennio una dinamica fortemente influenzata dalle misure di sostegno all’economia durante la pandemia, che ha portato a un incremento delle iscrizioni e un congelamento delle cessazioni.

Il 39% delle imprese straniere attive ha sede in pianura mentre le imprese attive totali si concentrano soprattutto nell’area urbana. Quest’ultima è la seconda ripartizione territoriale per numero di imprese straniere ed è seguita dalla collina e dalla montagna. Nel decennio l’area urbana però è cresciuta di più sotto il profilo delle imprese straniere. Anche la pianura e la collina hanno avuto tassi di crescita positivi, mentre la montagna ha registrato un lieve valore negativo, determinato dalla drastica diminuzione del 2022.

Rispetto all’attività economica esercitata, la maggior parte delle imprese straniere si concentra nei servizi (35%); a seguire si trovano il commercio (22%), le costruzioni (25%), la manifattura (10%). Nei servizi si tratta soprattutto di alloggio e ristorazione, poi noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese. Nel commercio prevale la divisione del commercio al dettaglio. Nel decennio sono cresciuti soprattutto il commercio e i servizi. Questi ultimi hanno sorpassato il commercio in termini di consistenze assolute nel 2017.

Tre imprese straniere su quattro sono imprese individuali, solo una su cinque è una società di capitali. Anche la forma giuridica mostra una differenza strutturale rispetto al complesso delle imprese perché tra le imprese straniere resta largamente prevalente l’impresa individuale con un’incidenza del 75%, laddove per il totale delle imprese questa è al 50%. La società di capitali rappresenta la seconda modalità organizzativa preferita dalle imprese straniere con un’incidenza del 17%, circa la metà del dato riferito al totale delle imprese. Con un aumento medio annuo del 9% nel decennio, le società di capitali straniere hanno registrato la crescita maggiore sulle altre forme giuridiche e sul corrispondente valore delle società di capitali totali.

Rispetto alla nazionalità l’85% è extra UE, mentre il restante 15% è di nazionalità comunitaria. Solo per le imprese individuali è possibile suddividerle per Paese di nascita del titolare. La classifica vede il Marocco in prima posizione (18%), seguito da Cina (10%), Romania (9%), Albania (8%), Senegal (6%), Pakistan (5%), Svizzera (5%), Egitto (5%), Nigeria (4%) e India (3%).

Le imprese individuali i cui titolari sono nati in Albania, Egitto, Romania e Svizzera sono attive soprattutto nel settore delle costruzioni. Quelle con titolari nati in Marocco, India, Nigeria, Pakistan e Senegal sono prevalentemente attive nel commercio. Le imprese individuali con titolari nati in Cina operano soprattutto nel manifatturiero.

Per la Camera di commercio l’impresa si definisce straniera quando il suo titolare ovvero chi ne esercita il controllo e la gestisce è nato fuori dai confini italiani. Nel caso di una pluralità di persone, come succede per le società, questa circostanza si verifica in capo alla maggioranza delle persone coinvolte. Non è possibile fare riferimento al criterio nazionalità perché questo dato non è disponibile nel Registro delle imprese. Di conseguenza, alcune delle imprese definite straniere potrebbero essere in realtà detenute da cittadini italiani naturalizzati o da cittadini italiani nati all’estero.

Commenta il segretario generale M. Paola Esposito: “Nell’ultimo decennio a Bergamo l’imprenditoria straniera è cresciuta ed è diventata un elemento strutturale dell’economia locale. Le imprese straniere si caratterizzano per una forte prevalenza di imprese individuali, indice di minore solidità, da mettere in relazione anche con l’alto numero di cancellazioni d’ufficio disposte l’anno scorso. D’altra parte, le società di capitali straniere presentano un tasso di crescita superiore al totale delle imprese e questo ci dà la misura di un parallelo processo di evoluzione del fenomeno.

Ultima modifica: Lunedì 24 Luglio 2023
Mercoledì 19 Luglio 2023

Il Tavolo Bergamo 2030 affronta i temi della centralità dei sistemi montani bergamaschi di fronte alle sfide globali dell’abitare e della formazione tecnica superiore

Il Tavolo Bergamo 2030 ha esaminato ieri lo schema di position paper in materia di centralità dei sistemi montani bergamaschi di fronte alle sfide globali dell'abitare, elaborato in sede tecnica dal Tavolo stesso. Il documento descrive le linee strategiche condivise per lo sviluppo dell'economia dei sistemi montani bergamaschi, in stretta correlazione con le strategie e gli indirizzi nazionali e regionali.

OrobieLab, laboratorio di riflessione, di consultazione e di supporto permanente presidierà i seguenti assi di lavoro: il potenziamento delle dotazioni, il potenziamento della ricettività, il rilancio agrosilvopastorale, l'industria di montagna, e ciò attraverso la redazione di un rapporto periodico condiviso con l'Osservatorio della montagna della Provincia di Bergamo.

Nelle prossime settimane lo schema di position paper, che ha trovato l'assenso di tutti i partner, sarà oggetto di confronto con l'Osservatorio stesso, le Istituzioni e le realtà territoriali impegnate nello sviluppo delle politiche dei sistemi montani.

Il secondo tema affrontato è stato quello della promozione della formazione tecnica superiore ITS, considerata strategica e verso la quale le scelte dei giovani sono del tutto insufficienti per supportare lo sviluppo del territorio, uno dei primi territori manifatturieri d’Europa, fortemente basato sulla capacità di innovare prodotti e processi che deve però sempre più puntare sull’innovazione come leva competitiva per eccellenza. Un forte fattore limitante è costituito dal mismatch di competenze molto significativo, soprattutto per quanto riguarda i profili tecnici, in una  prospettiva di curva demografica in calo.

D’altro canto il piano di sviluppo previsto attraverso il PNRR è una grande opportunità per rafforzare il sistema della formazione tecnica professionalizzante, rappresentata dal sistema degli ITS.

Il Tavolo Bergamo 2030 ritiene strategico sostenere la filiera della formazione terziaria con un progetto dedicato su proposta di Confindustria, rafforzando la sinergia tra le fondazioni operanti in alcune filiere strategiche per l’economia territoriale: meccatronica, ICT, chimica e biotecnologie, mobilità, casa, servizi alle imprese. L’idea è quella di raccordarne le attività rispetto all’Università, consolidando e potenziando la connessione con le imprese, i processi di orientamento e di comunicazione, valutando positivamente le sinergie che possono derivare da un’eventuale collocazione in un unico polo di tale sistema.

Ultima modifica: Giovedì 20 Luglio 2023
Martedì 4 Luglio 2023

Inbuyer esteri settembre–novembre 2023

Sei un operatore turistico?
Vedi Inbuyer turismo, la sessione di digital B2B matching dedicata al settore turistico dal 3 al 5 ottobre 2023.

Tramite Inbuyer vengono organizzati per la tua azienda incontri d’affari online. Potrai infatti conoscere qualificati interlocutori internazionali e presentare loro i tuoi prodotti conducendo incontri a tu per tu tramite videochiamata. I compratori selezionati operano nei mercati esteri indicati per il singolo appuntamento Inbuyer.

Verifica innanzitutto le categorie merceologiche ammesse a partecipare nella sezione “Prodotti ammessi” per il tuo settore di interesse. Poi registrati al singolo evento seguendo il collegamento sul volantino.

Le iscrizioni sono aperte fino a 7 giorni prima di ogni sessione di lavoro, ma si suggerisce di iscriversi il prima possibile per facilitare le possibilità di incrocio con le imprese estere. Gli eventi sono già aperti mesi prima della sessione di lavoro. La partecipazione è gratuita.

Queste le date dei singoli Inbuyer:

  1. Subfornitura meccanica, 27-28 settembre 2023
  2. Fashion, 10-12 ottobre 2023
  3. Food, 24-26 ottobre 2023
  4. Wine, 21-23 novembre 2023
  5. Packaging, 29-30 novembre 2023

Inbuyer è un progetto proposto dalla Camera di commercio di Bergamo in collaborazione con Unioncamere Lombardia e realizzato da Promos Italia.

Ultima modifica: Mercoledì 30 Agosto 2023
Mercoledì 26 Aprile 2023

Le domande di tutela della proprietà industriale recuperano il gap del Covid

Il calo nel deposito di brevetti che si è osservato durante la pandemia è stato completamente recuperato nel corso del 2022. Durante lo scorso anno sono state infatti depositate in provincia di Bergamo 85 domande di brevetto relative a invenzioni e modelli di utilità, recuperando così il livello medio dei due anni pre pandemia, in particolare superando definitivamente il tonfo del 2021 che ha visto solo 64 depositi.

A livello nazionale si è verificato un picco di depositi nel 2020, mentre nel 2021 è iniziata una discesa, particolarmente pronunciata proprio nel 2022 in cui sono stati depositate ben 2000 domande in meno rispetto al valore medio tra il 2015 e il 2019. Simile è stato l’andamento della curva regionale.

Un terzo dei brevetti nazionali depositati a Bergamo nel 2022 riguarda la logistica (29%); seguono le necessità umane (25%), l’ingegneria meccanica (15%), le costruzioni fisse (13%), la chimica e la metallurgia (11%), mentre il tessile rappresenta il fanalino di coda con solo l’8%.

Nell’anno scorso i brevetti rilasciati per le domande depositate a Bergamo sono stati 65, 14 in più rispetto all’anno precedente.

Il dato numericamente più abbondante tra i titoli di proprietà industriale è, come sempre, costituito dai marchi. Nel 2022 in provincia di Bergamo ne sono stati depositati 609. Nonostante il numero di questi depositi sia diminuzione rispetto al 2021, che ne registrava 682, resta visibile una netta tendenza all’aumento della registrazione dei marchi a partire dal 2015. In Italia nel 2022 ne sono stati depositati 60.739, ai livelli del 2020, dopo il massimo storico dei 70.932 depositi nel 2021.

L’ufficio marchi e brevetti della Camera di commercio è ormai affermato nei compiti di informazione puntuale e di assistenza personalizzata rispetto allo svolgimento delle attività amministrative che prevalevano nel passato. In qualità di Patent Information Point, segue l’inventore dalla fase di concepimento dell’invenzione alla definizione delle strategie più adeguate per proteggerla.

“I dati disponibili non ci rivelano quante domande di brevetto provengano dalle imprese bergamasche quando queste decidono di affidarsi a mandatari fuori provincia, tuttavia le domande depositate in provincia di Bergamo sono tornate ai livelli pre pandemia”rimarca Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio. “L’ufficio camerale marchi e brevetti, gestito da Bergamo Sviluppo, riafferma il suo ruolo di riferimento, non solo rispetto alla fase di deposito, ma soprattutto come punto di assistenza e di informazione qualificata”.

Ultima modifica: Mercoledì 26 Aprile 2023
Giovedì 20 Aprile 2023

MADE Film Festival

Nasce MADE Film Festival, un evento ideato da Camera di Commercio di Bergamo e curato da Lab 80 film in collaborazione con GAMeC, Fondazione Bergamo nella Storia e Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo; un Festival che mira ad attivare un nuovo tipo di sguardo sul mondo della manifattura bergamasca, uno sguardo che sappia coglierne le sfumature e le complessità, che possa raccontare la cultura del “saper fare”, dalla grande industria alla piccola e media impresa, fabbrica o laboratorio artigianale.

MADE Film Festival si svolgerà a Bergamo il 22, 23 e 24 settembre 2023 presso la sala cinematografica Lo Schermo Bianco presso Daste Bergamo, nell’ex Centrale Elettrica di Daste e Spalenga.

Da oggi, giovedì 20 aprile, è online il bando per partecipare, disponibile sul sito ufficiale www.madefilmfestival.it e iscrivere la propria opera al Concorso di Corporate Movies, vera e propria sezione competitiva dedicata ai film d’azienda contemporanei.

Destinatari principali sono quindi le imprese, gli autori, le case di produzione e le agenzie di comunicazione che hanno lavorato alla produzione di tali opere audiovisive.

Con il termine Corporate Movie si fa riferimento a qualsiasi tipo di contenuto video creato e commissionato da un'azienda, un’istituzione, una società, un’organizzazione, un’associazione di categoria, al fine di raccontare se stesse, i propri processi, i propri prodotti e servizi.

Possono partecipare alla selezione per il Concorso Corporate Movies di qualunque genere, formato e nazionalità, della durata massima di 10’ e terminati dopo il 1° gennaio 2018.

Per partecipare alla selezione è necessario iscrivere l'opera, entro e non oltre il 30 giugno 2023 tramite form al link www.madefilmfestival.it/corporate-movies-application/.

La Giuria del Festival, composta da professionisti, critici, giornalisti, personalità del settore, assegnerà, a proprio insindacabile giudizio, il Premio MADE Film Festival al miglior Corporate Movie del Concorso. Alla regia del Corporate Movie vincitore, sarà riconosciuto il premio MADE Film Festival della Camera di Commercio di Bergamo del valore monetario di 5.000 euro (al lordo delle imposte).

La Camera di Commercio di Brescia assegnerà inoltre il Premio Speciale FUTURA, del valore monetario di 3.000 euro (al lordo delle imposte) al Corporate Movie del Concorso che si sarà distinto per una particolare sensibilità ai temi dell'ambiente e della sostenibilità.

Un ricco ed articolato programma quello di MADE Film Festival, che prevederà inoltre diverse sezioni non competitive, tra cui una retrospettiva storica di cinema d’industria, un focus sul cinema d’autore e il lavoro e la presentazione delle opere realizzate durante MADE IN Audio-Visual Residency Program, la residenza artistica di MADE. L’accesso alle proiezioni sarà gratuito.

MADE Film Festival è parte di MADE, un progetto di Camera di Commercio di Bergamo realizzato da Lab 80 film  in collaborazione con GAMeC, Museo delle Storie di Bergamo, Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo.

MADE è inserito nel palinsesto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, grazie al processo di co-progettazione partecipata attivato dai due Assessorati alla cultura dei Comuni di Bergamo e di Brescia

Bergamo, 22, 23 e 24 settembre 2023
www.madefilmfestival.it

Iscrizioni e Regolamento disponibile qui:
www.madefilmfestival.it/corporate-movies-application/

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Data evento:

Ven, 26 Aprile, 2024 - 16:22

Luogo evento:

Fiera di Bergamo, via Lunga - Bergamo

Tipo evento:
Costo:

Gratuito

Prossimi eventi:

Lun 06 Mag, 2024

(Sala del Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, Bergamo)
Fiera di Bergamo, via Lunga - Bergamo
26 Aprile 2024

Presso la Fiera di Bergamo il 9 marzo prossimo, alle ore 17:00, si presenterà l’evento FUTURA EXPO 2023, uno dei due progetti attraverso cui la Camera di commercio di Bergamo e quella di Brescia collaboreranno nell’ambito dell’iniziativa Capitale della Cultura.

In questa occasione verrà introdotta alle aziende, agli ospiti e alla stampa, FUTURA EXPO 2023, un evento espositivo, dedicato allo sviluppo sostenibile, che si terrà a Brescia nell’ottobre prossimo. FUTURA EXPO 2023 può essere definita, in particolare, come uno spazio, un laboratorio imprenditoriale, dove società, organizzazioni e imprese si confrontano e sviluppano conoscenza, esperienza e network, in una contaminazione di saperi e punti di vista con lo scopo di sviluppare soluzioni innovative ed accedere a finanziamenti in grado di dare una netta accelerazione alla transizione ecologica.

Al termine della presentazione del progetto, Dario Di Vico del Corriere della Sera intervisterà Sergio Tamborini, Presidente Sistema Moda Italia, e Stefano Micelli, Professore dell'Università Ca' Foscari, sul tema della sostenibilità alla prova della crisi energetica. L’occasione rappresenterà certamente un utile spunto di riflessione per le imprese, con riguardo alle azioni che stanno o dovranno intraprendere nel breve periodo, oltre ad offrire loro un'opportunità per valutare la partecipazione a FUTURA EXPO 2023.

Programma:

ore 17.00 - Saluti istituzionali:
— Luciano Patelli, Presidente PromoBerg
— Carlo Mazzoleni, Presidente Camera di commercio di Bergamo

Presentazione alle aziende, agli ospiti e alla stampa del Progetto FUTURA
Brescia e Bergamo una alleanza di distretto

- Roberto Saccone - Presidente Camera di commercio di Brescia e ProBrixia
- Ludovico Monforte - Project Manager Futura Economia x l'Ambiente
- Davide Lenarduzzi - Amministratore delegato PromoBerg

La sostenibilità alla prova della crisi energetica

Dario Di Vico, giornalista Corriere della Sera, intervista:
- Sergio Tamborini, Presidente Sistema Moda Italia
- Stefano Micelli, Professore ordinario International Management Università Ca' Foscari

Seguirà un networking cocktail.

Per partecipare alla presentazione si prega di inviare la propria adesione per email a segreteria@bg.camcom.it.

Lunedì 6 Febbraio 2023

La Camera di commercio supporta i Comuni per realizzare i collegamenti alla Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati (misura 1.3.1 PNRR)

La Camera di commercio di Bergamo ha avviato un’iniziativa, in collaborazione con InfoCamere, per supportare i Comuni nella realizzazione di collegamenti informatici tra la Piattaforma Digitale Nazionale dei DATI (PDND) e le banche dati in uso nelle pubbliche amministrazioni, come la piattaforma del SUAP che la Camera di commercio fornisce su convenzione a diversi Comuni della provincia. Si tratta di interventi previsti dalla Misura 1.3.1 del PNRR.

La proposta della Camera è rivolta ai Comuni del territorio che utilizzano la piattaforma del SUAP impresainungiorno.gov.it. Consiste nel far realizzare a InfoCamere (società consortile delle Camere di commercio e gestore della piattaforma informatica del SUAP), per conto del Comune, il collegamento alla PDND delle banche dati alimentate dal Suap, integrando la soluzione con ulteriori servizi accessori di forte interesse e garantendo l’accesso dell’ente alla misura in oggetto.

Per aderire alla misura il Comune deve presentare domanda entro il 19 maggio 2023 tramite il portale padigitale2026.gov.it seguendo una semplice procedura online.

L’accreditamento al PDND da parte dei Comuni è comunque obbligatorio entro il 30 settembre 2023, così lo prevede l’art. 3, comma 1 del Decreto 22 settembre 2022 “Obblighi e termini di accreditamento alla Piattaforma digitale nazionale dati”. La Camera di commercio realizzerà due webinar informativi fissati i giorni 7 e 10 febbraio dalle 10 alle 11.

I Comuni interessati possono aderire e chiedere informazioni scrivendo a iniziative.pnrr@infocamere.it, tel. 049.2030.355.

La Camera di commercio” – dichiara il presidente Mazzoleni – “è impegnata ad assicurare alle imprese del territorio servizi puntuali sempre più digitali e in linea con le attese degli imprenditori. Uno dei principali nodi che danno slancio alla competitività è facilitare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione. Questa iniziativa risponde alla logica di snellire i rapporti con il ricorso alle tecnologie informatiche.

Web: PDND Interoperabilità

Ultima modifica: Mercoledì 8 Febbraio 2023
Giovedì 22 Dicembre 2022

Il Consiglio della Camera di commercio approva il bilancio preventivo 2023

I proventi correnti ammontano a 16,7 milioni di euro. Sono minori rispetto alla previsione di chiusura dell’anno corrente perché l’aumento del 20% del diritto annuale potrà essere iscritto solo una volta che il Ministero delle imprese e del made in Italy l’avrà approvato. La previsione tiene conto del minor numero di imprese individuali per effetto di un’operazione di aggiornamento del registro delle imprese che ha prodotto oltre 2000 cancellazioni d’ufficio. Tiene anche conto, per converso, dell’aumento del fatturato delle imprese, sulla base del quale si determina l’ammontare del diritto annuale in relazione al positivo ciclo economico del 2022.

Gli altri proventi si confermano invece ai livelli dell’anno in corso: diritti di segreteria (5,5 milioni di euro), contributi, trasferimenti e altre entrate (227 mila euro) e proventi per la gestione di servizi (163 mila euro).

Gli oneri correnti sono previsti complessivamente in 17,9 milioni di euro, anch’essi in riduzione rispetto alla stima di chiusura dell’anno corrente. Il motivo è che - in analogia con il provento - è al momento sospesa l’iscrizione dei costi relativi ai progetti strategici per i quali è necessaria l’autorizzazione ministeriale, attesa con un decreto nella prossima primavera.

La spesa per il personale è stimata in 4,3 milioni di euro, così come gli oneri di funzionamento che si attestano allo stesso importo, comprensivi di imposte e di oltre un milione di euro dovuti all’Erario in relazione alle norme per la spending review, entrambi in lieve aumento rispetto alla previsione di chiusura per l’anno in corso.

L’aumento della spesa per il personale è dovuto all’applicazione del nuovo CCNL per il personale non dirigente sottoscritto in data 16 novembre 2022 e valido per il triennio 2019-2021. L’aumento delle spese di funzionamento è dovuto invece ai maggiori costi per energia elettrica, gas e teleriscaldamento, triplicati rispetto al 2021.

Va segnalato che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 210/2022, ha giudicato illegittimo l’obbligo imposto alle Camere di commercio di versare all’Erario le somme derivanti dai risparmi di spesa per il periodo 2017-2019. Si attende un autorevole chiarimento da parte dei Ministeri competenti in merito all’eventuale applicazione di tale sentenza agli anni successivi, compreso il prossimo.

Anche in questo bilancio, la Camera mantiene forte l’impegno di sostenere con ampie risorse lo sviluppo del tessuto economico provinciale: gli interventi economici in questa direzione si confermano in linea quanto fatto negli ultimi anni, tenendo conto anche delle risorse per i progetti strategici di rilevanza nazionale e regionale che saranno iscritti a seguito dell’autorizzazione ministeriale di aumento del 20% del diritto annuale.

Come prevedono il Programma pluriennale 2021-2025 e la Relazione previsionale e programmatica 2023, detti interventi economici si concentreranno in particolare sulle seguenti linee d’intervento strategiche: competitività, innovazione delle imprese e transizione verde (2 milioni di euro), attrattività del territorio (1,3 milioni di euro), formazione d’impresa e orientamento al lavoro (1,7 milioni di euro), internazionalizzazione (810 mila euro), semplificazione (535 mila euro), studi e comunicazione (158 mila euro).

Dal prossimo anno sarà inoltre strategica la collaborazione con Unioncamere Lombardia, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento quale “Organismo Intermedio” per la gestione dei fondi regionali europei POR FESR e FSE+ per il periodo 2021-2027. Per il prossimo lustro e per tutta la regione Lombardia le risorse disponibili ammonteranno a oltre 300 milioni di euro.

Per quanto riguarda i progetti strategici di rilevanza nazionale e regionale finanziati dall’integrazione del 20% del diritto annuale, nel triennio 2023-2025 si tratterà dei seguenti: “Doppia transizione digitale ed ecologica”, “Formazione lavoro” e “Turismo”. Per finanziarli il Consiglio, unitamente a tutto il Sistema camerale nazionale, ha inoltrato nello scorso mese di novembre la richiesta di autorizzazione ministeriale necessaria. Complessivamente nel triennio queste risorse superano i 4 milioni di euro (1,4 milioni all’anno), il 70% delle quali saranno destinate agli interventi della doppia transizione, il 12% alla formazione lavoro e il 18% ai progetti del turismo.

Il disavanzo economico d’esercizio, pari a 1,2 milioni di euro, verrà coperto utilizzando gli avanzi patrimonializzati che, diminuiti della perdita d’esercizio dell’esercizio 2021 e di quella stimata per l’esercizio in corso (68 mila euro), si attesteranno comunque oltre la soglia dei 31 milioni a fine 2022.

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Il bilancio preventivo della Camera di commercio per l’anno 2023 parte da un quadro di tenuta dell'economia della Provincia, ma tiene conto dell’incertezza dello scenario, caratterizzato dallo straordinario rincaro dell'energia, dall'impennata dell'inflazione e del costo del denaro, e dalla difficoltà di reperire in misura adeguata le idonee figure lavorative. Proprio per sostenere le imprese, l’Ente conferma la propria azione su tutti i driver di sviluppo: doppia transizione digitale ed ecologica, sostenibilità ESG, formazione e internazionalizzazione, orientamento, attrattività e semplificazione dei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione. La Camera assicura questo impegno contando solo sulle proprie entrate, sostanzialmente basate sul diritto annuale, non essendo destinataria di contributi dallo Stato. A queste risorse si aggiungono quelle messe in campo annualmente dalla Regione Lombardia.

Il presidente conferma anche che nel 2023 proseguirà la collaborazione con le altre realtà pubbliche e private del territorio per contribuire, insieme, allo sviluppo locale con particolare riguardo al coordinamento del Tavolo “Bergamo 2030”, nonché per la realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza tra i quali la e-BRT, oltre a consolidare il fondamentale rapporto di confronto e di ascolto con le Associazioni di categoria.

Il segretario generale M. Paola Esposito ricorda che “la Camera continuerà ad assicurare alle imprese del territorio servizi puntuali sempre più digitali e in linea con le attese degli imprenditori, facendo perno su un’attenta gestione organizzativa, fondata su risorse umane qualificate. Nel 2023 contiamo di facilitare ulteriormente il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione, tra i principali nodi che danno slancio alla competitività, e di favorire l’accesso delle imprese bergamasche ai Fondi regionali europei grazie alla collaborazione con Unioncamere Lombardia.”

Ultima modifica: Giovedì 22 Dicembre 2022
Lunedì 5 Dicembre 2022

Riapertura delle iscrizioni al Registro delle imprese storiche italiane

Prorogata al 31 luglio l’iscrizione al Registro delle imprese storiche

È stato prorogato al 31 luglio 2023 il termine per l’iscrizione al Registro nazionale delle imprese storiche, che consente alle imprese di qualsiasi forma giuridica in attività nello stesso settore merceologico da almeno 100 anni di fregiarsi del marchio “Impresa storica d’Italia”. Maggiori dettagli e modulistica nella pagina dedicata del sito di Unioncamere .

La Camera di commercio di Bergamo informa che sono aperte le iscrizioni al Registro nazionale delle imprese storiche, reso disponibile sul sito istituzionale di Unioncamere, allo scopo di incoraggiare e premiare quelle imprese che nel tempo hanno tramesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali.

L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, iscritte nel Registro delle imprese, attive e in regola con il diritto annuale, con esercizio ininterrotto dell’attività nell’ambito del medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni.

Per le imprese che richiedono l’iscrizione nel 2022 tale requisito temporale deve essere maturato al 31 dicembre 2021 (ovvero, l’attività deve esistere almeno dal 1921); per quelle che lo richiederanno nel 2023, i 100 anni devono essere maturati al 31 dicembre 2022 (attività avviata almeno dal 1922).

Le imprese interessate e in possesso dei requisiti possono presentare domanda di iscrizione collegandosi alla pagina Registro imprese storiche – Come iscriversi, seguendo le indicazioni per la compilazione del form on line e il successivo invio della domanda sottoscritta.

Tutta la documentazione predisposta secondo le modalità ivi previste andrà inviata via mail all’indirizzo: impresestoriche@culturadimpresa.org

Le domande possono essere presentate entro il 20 dicembre 2022 per le imprese centenarie al 31 dicembre 2021 e a seguire fino al 31 maggio 2023 per tutte le imprese che avranno maturato i 100 anni al 31 dicembre 2022.

Ultima modifica: Mercoledì 14 Giugno 2023
Martedì 8 Novembre 2022

A Bergamo le imprese attive registrano il valore più basso degli ultimi 12 anni

Il terzo trimestre 2022 si chiude con 92.757 sedi di imprese registrate in provincia di Bergamo. I dati di flusso mostrano un calo delle iscrizioni e una crescita delle cessazioni su base tendenziale: le iscrizioni sono infatti 890 (in diminuzione del -12,4% su base annua) mentre le cessazioni complessive - che comprendono quelle d’ufficio e non d’ufficio - sono 3.044 (in aumento del +254,5% su base annua). Tra queste ultime, nello specifico, le cessazioni d’ufficio sono 2.217 e le cessazioni non d’ufficio sono 827 (+12,8% su base annua).

L’aumento delle cessazioni d’ufficio, nello specifico, si deve alle cancellazioni massive di posizioni inattive, che in questo trimestre ha riguardato le imprese individuali con partita IVA che non hanno compiuto atti di gestione nell'ultimo triennio ai sensi del D.P.R. 247/04.

Il saldo complessivo tra iscrizioni e cessazioni complessive risulta negativo con -2.154 unità mentre il saldo tra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio risulta positivo (+63 unità).

Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Nel terzo trimestre 2022 la demografia d’impresa bergamasca mostra chiari segnali di rallentamento. Le iscrizioni sono infatti calate, mentre le cessazioni complessive sono aumentate a seguito di due dinamiche, la cancellazione delle posizioni inattive da lungo tempo e il rimbalzo rispetto ai livelli minimi toccati nel biennio della pandemia. Le imprese attive, inoltre, hanno registrato il valore più basso degli ultimi 12 anni. Questo quadro si spiega con le dinamiche di crescita nei prezzi dell’energia e delle materie prime e l’inflazione, le quali hanno causato il rallentamento di tutti settori ma soprattutto dell’industria dell’artigianato e dell’agricoltura.

(rapporto completo in allegato)

Ultima modifica: Venerdì 18 Novembre 2022