Rispetto al 2013 a Bergamo c’è il 40% in più di attività di ristorazione

Giovedì 28 Settembre 2023

Rispetto al 2013 a Bergamo c’è il 40% in più di attività di ristorazione

Nel resto della provincia la variazione di sedi e di unità locali è stata del 16%. Le sedi di imprese gestite da stranieri sono cresciute del 40% e offrono sempre più frequentemente la somministrazione nei locali.

A fine 2022 le sedi di impresa bergamasche attive nella ristorazione erano 2.665 - circa il 4% del totale provinciale, una quota simile alla Lombardia e all’Italia. Nel decennio tra il 2013 e il 2022 sono aumentate di 294 unità le sedi di impresa attive nella ristorazione in provincia di Bergamo, realizzando quindi una variazione percentuale del 10%, che tocca addirittura il 40% se si considerano le imprese guidate da imprenditori nati all’estero. Va detto che il ritmo di crescita delle imprese di ristorazione e delle imprese straniere di ristorazione in bergamasca sono inferiori rispetto a corrispondenti tassi regionale e nazionale.

Se si considerano anche le unità locali, il totale sale a 3.693. Tra le unità locali della ristorazione circa tre su dieci fanno capo a una sede fuori provincia. Le unità locali hanno registrato una crescita costante - compreso nel 2022, seppure a velocità ridotta rispetto agli anni precedenti. Nel decennio sono cresciute in modo particolare le unità locali di imprese con sede fuori provincia, che hanno riportato una variazione percentuale del +144%.

Nel 2022 la maggioranza delle imprese di ristorazione attive aveva sede nell’area urbana del capoluogo (35%), seguita dalla pianura (27%), dalla collina (20%) e dalla montagna (18%). È proprio nell’area urbana che la ristorazione è cresciuta maggiormente nel decennio, poi in pianura. A fine 2022 Bergamo era in prima posizione per consistenza: 529 sedi e 232 unità locali (+40% rispetto al 2013), seguita da Treviglio (+30%).

Circa un’impresa su cinque è gestita da persone nate all’estero, il 94% delle quali è cittadina extra UE. Tra i ristoranti da asporto due su cinque sono a conduzione straniera, mentre nella ristorazione con somministrazione solo un’impresa su quattro è straniera. Se però lungo tutto il decennio gli stranieri hanno privilegiato la ristorazione senza somministrazione, nell’ultimo anno le curve si sono invertite e la somministrazione è diventata la tipologia prevalente anche tra le imprese straniere.

Un’impresa di ristorazione su quattro è a conduzione femminile, quota allineata all’Italia ma superiore alla Lombardia, mentre poco più di una su dieci è posseduta da giovani imprenditori. Le imprese giovanili e quelle femminili sono andate calando.

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “L’evoluzione delle imprese di ristorazione lungo il decennio rispecchia diversi fenomeni, tra cui la crescita del turismo in città, il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini legate ai pasti fuori casa durante la giornata lavorativa, oltre alla penetrazione delle catene della ristorazione. Un altro fenomeno osservabile dai numeri è la quota crescente di ristoratori stranieri, anche questo da mettere in relazione con fasi più mature della presenza straniera, accompagnata da una maggiore apertura degli italiani nei confronti del cibo etnico”.

Ultima modifica: Giovedì 28 Settembre 2023