Caro tassi e debolezza della domanda: nella manifattura bergamasca diminuiscono le imprese che investono

Giovedì 11 Aprile 2024

Caro tassi e debolezza della domanda: nella manifattura bergamasca diminuiscono le imprese che investono

Nel 2023 l’industria si conferma il settore più propenso a investire, ma con una percentuale in calo di 9 punti. Negative anche le previsioni per il 2024

Il focus realizzato dalla Camera di commercio di Bergamo evidenzia una diminuzione della propensione a investire da parte delle imprese manifatturiere della provincia: in particolare l’industria registra nel 2023 una riduzione della quota di imprese investitrici (dal 69% al 60%), pur restando di gran lunga il comparto con il valore più elevato, anche per via delle maggiori dimensioni medie che caratterizzano le imprese del settore. Il calo è evidente pure in Lombardia, ma a Bergamo risulta più marcato, determinando così la perdita del vantaggio registrato negli anni scorsi.

Una diminuzione parallela si verifica anche nell’artigianato: la percentuale scende dal 34% al 28%, restando all’ultimo posto tra i comparti analizzati. Nel terziario invece la quota di imprese investitrici risulta in linea a quella del 2022, confermandosi lievemente superiore a un terzo del campione (36% nei servizi e 35% nel commercio al dettaglio). Per tutti i settori si evidenzia una stretta correlazione tra propensione ad investire e dimensione di impresa.

Commenta Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio: “Anche sotto il profilo degli investimenti il 2023 si può interpretare come un anno di adattamento a nuove sfide. Le ragioni dietro la diminuzione della propensione a investire vanno ricercate primariamente nel ciclo manifatturiero negativo, arretrato in bergamasca del -0,9%. L'atteggiamento di prudenza è anche conseguenza della situazione di incertezza a livello internazionale, della politica monetaria restrittiva e di attesa del Piano nazionale Transizione 5.0."

Ultima modifica: Giovedì 11 Aprile 2024