Ceppi della Bergamasca

I ceppi della Bergamasca: Gré, Poltragno e Brecciola

Il Ceppo della Bergamasca è una pietra molto particolare presente esclusivamente alle falde del Monte Clemo e sul lago d'Iseo. I depositi conglomeratici o brecce, denominati "ceppo", affiorano con estrema discontinuità lungo la costa occidentale del Lago d'Iseo, da Costa Volpino sino a sud di Castro, e allo sbocco della Val Borlezza immediatamente a monte dell'abitato di Castro.

Si tratta di placche isolate e note sin dall'antichità, con caratteristiche petrografiche e di facies molto diverse fra loro, accomunate solo dalla mancanza di qualsiasi relazione diretta con le altre unità affioranti. Sono il risultato di una fase importante in età quaternaria di demolizione in massa dei versanti e accumulo di potenti corpi detritici, che vengono nell'insieme geologicamente rappresentati come complesso di Poltragno, a sua volta comprensivo dell'unità del ceppo di Poltragno, dell'unità della rocca di Castro, dell'unità di San Maurizio e dell'unità di Greno.

Il materiale di cui è costituita questa breccia è in fortissima prevalenza dolomia norica in pezzi spigolosi delle più varie dimensioni, fortemente saldati da un cemento calcareo grigio chiaro.

Queste pietre sono molto apprezzate sia in Italia che all'estero: molte opere, sia in epoca storica, sia in anni recentissimi, hanno visto l'impiego del ceppo come materiale lapideo di costruzione e di rivestimento. Il ceppo della Bergamasca viene distinto in tre varietà, tutte coltivate in alcune cave distribuite tra Castro e Pianico:

  • Ceppo di Grè — Coltivato oggi in sotterraneo in loc. Grè (comune di Castro), viene definito come breccia dolomitica fortemente cementata, con buoni valori di resistenza meccanica che lo rendono particolarmente adatto a impieghi di rivestimento. La roccia si presta a numerose lavorazioni che permettono impieghi in una vasta gamma di realizzazioni, grazie alla ottima lavorabilità.
  • Ceppo di Poltragno e Ceppo Brecciola — Rappresentano due varianti della medesima unità litologica, coltivata in distinte cave in loc. Poltragno (comune di Pianico). Si tratta di pietre naturali grigie, molto dure e porose, distinte per una maggiore presenza di elementi e ciottoli più arrotondati nella Brecciola. Grazie alle buone proprietà tecniche, alla forte cementazione e alla lavorabilità, anche questi materiali lapidei risultano idonei a un ampio impiego in ambito architettonico.
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Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2020