Forte l’aumento dei costi energetici e di produzione per le imprese dell’agroalimentare. Pesano sulle imprese l’aumento record dei costi di produzione e la siccità.
Secondo lo studio sulla congiuntura agricola in Lombardia, condotto da Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia e presentato oggi a Cremona, l’agroalimentare lombardo mostra nel primo semestre 2022 un generale andamento negativo. Tale risultato si spiega con l’aumento eccezionale del costo dei mezzi di produzione - soprattutto mangimi, fertilizzanti e prodotti energetici - dovuto principalmente al conflitto Russia-Ucraina e alla crisi dell’energia. Oltre a ciò, le imprese agricole lombarde hanno sofferto per la scarsità delle precipitazioni nei primi mesi dell’anno e per la siccità dei mesi estivi.
Fanno eccezione con risultati positivi il vitivinicolo, la coltivazione degli ortaggi e il florovivaistico. Il rialzo dei prezzi agricoli determina la crescita del valore delle esportazioni agroalimentari e dell’indice sintetico di fatturato cumulato regionale. A livello nazionale, a fronte di una crescita positiva del Pil nel primo semestre, il valore aggiunto dell’agricoltura è in calo.
Per quanto riguarda l’agro-alimentare a Bergamo, la situazione si può stimare sulla base dei dati disponibili a livello provinciale, che si riferiscono alle esportazioni, alla produzione lattiero-casearia, alla demografia di impresa e all’occupazione. A ciò si aggiungono le risultanze della rilevazione congiunturale trimestrale della Camera di commercio, nella quale l’industria alimentare risulta essere cresciuta moderatamente per produzione e fatturato con un andamento positivo degli ordini interni ed esteri.
Le esportazioni agroalimentari, che rappresentano il 6% delle esportazioni complessive bergamasche del primo semestre dell’anno, valgono 604.332 milioni di euro, confermando Bergamo come seconda provincia esportatrice dell’agroalimentare lombardo dopo Milano. Il primo semestre 2022 registra un aumento (+11,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno 2021, frutto della spiccata crescita dell’industria alimentare e delle bevande (+13,6%) e del lieve incremento registrato dal settore primario (+0,1%). A livello regionale le esportazioni agroalimentari hanno registrato un incremento del 18,8%, superando la crescita nazionale del 16,7%.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Lo studio congiunturale sull’agricoltura lombarda del primo semestre fa emergere segni di sofferenza del comparto agroalimentare. A pesare sulla situazione è la tendenza, iniziata già l’anno scorso, all’aumento eccezionale dei costi di produzione, specialmente quelli legati all’energia e al carburante, che erode la redditività delle imprese. Quanto ai costi alle materie prime e dell’energia, il quadro rimane preoccupante, sebbene gli aumenti si stiano stemperando rispetto ai picchi.”
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