I Neet bergamaschi calano ancora e per la prima volta il tasso femminile è inferiore a quello lombardo

Il calo del tasso totale è un fenomeno comune alla Lombardia e all’Italia, ma a Bergamo il valore è quasi la metà di quello nazionale

A Bergamo i Neet - ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano perché disoccupati o inattivi, né partecipano a corsi di istruzione o formazione professionale - sono l’8,4% della corrispondente fascia d’età. Questo dato risulta inferiore a quello regionale (10,1%) e significativamente inferiore alla media nazionale (15,2%). Il tasso Neet totale a Bergamo e in Lombardia è allineato alla media europea (11,1%), mentre il valore italiano si colloca su un altro livello ed è il secondo valore più alto dopo la Romania.

Negli ultimi quattro anni i Neet bergamaschi mostrano un andamento decrescente, con il calo maggiore presente tra il 2021 e il 2022. Lo stesso fenomeno si riscontra anche in Lombardia e in Italia.

Il dato provinciale totale si è sempre mantenuto inferiore rispetto a quello regionale, con la sola eccezione del 2023, ma per la prima volta anche il tasso NEET femminile di Bergamo risulta inferiore rispetto al dato lombardo. Infatti, l’incidenza femminile delle Neet bergamasche (10,3%) è inferiore alla Lombardia (11,6%) e ancora una volta molto lontana dalla media nazionale (16,6%). La componente maschile bergamasca presenta storicamente un tasso Neet inferiore rispetto alla componente femminile, attestandosi al 6,6%, che è inferiore al dato lombardo (8,7%) e significativamente minore rispetto al valore nazionale (13,8%). Entrambe le componenti sono diminuite nel periodo analizzato.

Nella classifica delle province lombarde con meno Neet Bergamo occupa la terza posizione considerando sia il tasso Neet totale sia la sola componente maschile. Rispetto alla componente femminile, invece Bergamo scende al quinto posto perché il corrispondente tasso è più alto.

Rispetto alle altre regioni italiane, con un tasso Neet totale di 10,1% la Lombardia si trova in sesta posizione a pari merito con l’Umbria, dopo le province autonome di Trento (7,3%) e Bolzano (8%), Veneto (9%), Emilia Romagna (9,6%) e Piemonte (9,8%).

Commenta i risultati il presidente Giovanni Zambonelli: “Il fenomeno Neet a Bergamo risulta in calo per il quarto anno consecutivo. Invero, lo stesso è avvenuto a livello regionale e nazionale, ma quello che ci distingue è il valore particolarmente basso, il terzo in Lombardia. Positivo anche constatare che l’incidenza femminile bergamasca è scesa per la prima volta a un livello inferiore rispetto alla media lombarda. Tuttavia quest’ultimo valore rimane ancora troppo alto rispetto alla componente maschile, tanto che nella classifica regionale scivola al quinto posto. L’analisi dei Neet richiede molta attenzione in quanto è un indicatore critico della fase di passaggio dalla formazione scolastica al mercato del lavoro”.