
A Bergamo il tasso di disoccupazione più basso d'Italia
Dato dimezzato, soprattutto grazie alla componente femminile
Nel 2024 il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra i disoccupati o chi è in cerca di un posto e le forze di lavoro, a Bergamo è stato dell'1,5%, circa la metà dell'anno precedente e al di sotto del dato lombardo (3,7%) e di quello nazionale (6,6%).
La componente femminile ha registrato un calo del tasso di disoccupazione di quasi due punti, passando dal 3,8% del 2023 all'1,9% del 2024, e ha segnato un aumento per quanto riguarda il tasso di attività, ovvero il rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (dal 59,7% al 61,4%).
Il tasso di occupazione, il rapporto tra occupati e popolazione attiva, ha raggiunto complessivamente il 68,4%: quello femminile è cresciuto dell'1,6% rispetto al 2023 mentre quello maschile ha subito una lieve battuta d'arresto (-1,1%).
I tassi di disoccupazione hanno evidenziato una flessione in tutte le fasce d'età ma emerge il risultato dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che è sceso del 9,2%.
Nel 2024 in provincia di Bergamo le forze di lavoro sono 505mila, in linea con l'anno precedente, ma la crescita della popolazione in età lavorativa (+6.000) ha contribuito all'incremento del numero di inattivi.
Il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni commenta: "Il tasso di disoccupazione bergamasco, storicamente uno dei più bassi d'Italia, è sceso nella media del 2024 a 1,5%, che è il valore più basso tra tutti i territori del Paese. La duplice ragione che spiega questa variazione, ossia l'aumento degli occupati e la riduzione dei disoccupati, non è in verità una nostra esclusiva, riscontrandosi anche a livello nazionale, ma a Bergamo si è manifestata con particolare intensità e a partire da numeri già ottimi. Al di là del primato, siamo di fronte a criticità che non possiamo ignorare. L’invecchiamento della forza lavoro italiana è un fenomeno complesso, alimentato da dinamiche demografiche e politiche pensionistiche. I dati Istat di gennaio 2025 parlano di quasi 10 milioni di occupati oltre i 50 anni, 5 milioni in più rispetto al 2005. Parallelamente, la forza lavoro al di sotto dei 35 anni si è contratta di oltre 2 milioni in meno nello stesso periodo. A contribuire ulteriormente alla delicatezza del quadro, c’è poi il disallineamento tra le competenze disponibili e quelle richieste dai datori di lavoro".