
2024 ancora positivo per il terziario a Bergamo: +2,4% i servizi e +1,1% il commercio al dettaglio
Fatturato in accelerazione nella seconda parte dell’anno, ma le aspettative peggiorano. Turismo e servizi alle imprese trainano il settore; bene l’occupazione
Il 2024 si chiude positivamente per le imprese del terziario bergamasco: in media annua il fatturato dei servizi è cresciuto del +2,4% e quello del commercio al dettaglio del +1,1%. L’andamento per entrambi i comparti ha visto una prima parte dell’anno più debole, soprattutto nel commercio, e una ripresa nella seconda metà: nel quarto trimestre la variazione rispetto allo stesso periodo del 2023 è stata infatti del +2,8% per i servizi e del +3,3% per il commercio al dettaglio. Prosegue quindi la fase espansiva del settore terziario dell’economia provinciale, avviata dopo la pandemia da Covid-19, che ha permesso al numero di indice del fatturato, calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2015, di raggiungere quota 135 per i servizi e 118 per il commercio al dettaglio, sebbene la velocità di crescita sia inferiore ai ritmi che avevano caratterizzato gli anni passati. Positivo anche l’andamento dell’occupazione, che nel 2024 è cresciuta più intensamente rispetto al fatturato. Gli imprenditori non sembrano però ottimisti sull’avvio del 2025, con aspettative in peggioramento in entrambi i comparti: nonostante i segnali positivi provenienti dai consumi nell’ultima parte dell’anno, l’elevato livello di incertezza della situazione politica ed economica globale rischia infatti di spostare il potere d’acquisto delle famiglie verso maggiori livelli di risparmio. Alcuni comparti dei servizi evidenziano inoltre forti legami con il manifatturiero, settore particolarmente esposto ai rischi della congiuntura internazionale.
Nonostante i risultati ancora positivi del settore, gli imprenditori bergamaschi dei servizi non sono ottimisti: le aspettative sul fatturato tornano infatti in area negativa (saldo pari a -4 punti tra previsioni di crescita e diminuzione) dopo il lieve segno positivo del trimestre scorso. Più rosee le aspettative sull’occupazione, che registrano un saldo pari a +5 punti. Se la crescita dei flussi turistici e il recupero del potere d’acquisto dovrebbero consentire la prosecuzione della fase positiva anche nel 2025, le imprese sembrano temere che i rischi geopolitici a livello internazionale possano influenzare anche i servizi: i canali di trasmissione potrebbero essere un arresto prematuro della discesa dei tassi di interesse, una minore fiducia dei consumatori e una conseguente crescita della propensione al risparmio, oltre ai legami di alcuni settori dei servizi, come il commercio all’ingrosso, con una manifattura in difficoltà.
L’ultimo trimestre del 2024 registra ancora un segno positivo per l’occupazione: la variazione del numero di addetti tra inizio e fine periodo è pari al +1,7%, anche per via dell’effetto stagionale legato al picco delle vendite del periodo natalizio. Con questo risultato la crescita media annua degli addetti si attesta al +1,9%, in accelerazione rispetto al biennio precedente.